Con l’occhio degli otto bit
Oggi meditavo su come cambia la percezione delle cose con il passare degli anni. Da piccolo sono sempre stato affascinato dai videogiochi, in particolare da quelli che c’erano in sala giochi: questi erano sempre un passo avanti alla controparte casalinga, almeno fino all’era dei 64 bit.
Il voler sempre tendere a quella qualità non mi ha fatto apprezzare, da piccolo, l’arte vera e propria che si celava dietro alla grafica dei giochi per il commodore 64, lo spectrum o il NES. Riguardandolo adesso è incredibile quello che gli artisti (che nel 90% dei casi erano anche i programmatori) riuscivano a ricreare con quei pochi pixel a disposizione. Adesso che ho superato i trenta anni e che vivo nell’era della grafica 3d al limiti del fotorealismo lo posso dire: molto meglio gli anni degli 8 bit, con la grafica pixellosa che potevamo arrotondare solo con la nostra fantasia.
Lascia un commento!