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1977 – Atari VCS 2600

Il vcs 2600 è una delle console che hanno avuto maggior successo. Commercializzata per più di dieci anni ha portato per la prima volta i videogiochi al grande pubblico. Si puo’ dire che più o meno tutti gli appassionati di videogiochi lo hanno avuto. Il primo modello del cx2600 (sigla di progetto) era ingombrante (per quei tempi) e aveva inserti in legno: il suo look non era per niente hi tech, tendeva di più a sposarsi con l’arredamento.

Il 2600 fu ideato da Joe Decuir, che ne progetto’ il chipset e i primi prototipi, Harold Lee (che e’ il tizio che convinse Nolan Bushnell a produrre i pong da casa) e Steve MAyer, che si occupava dell’ottimizzazione della produzione.

Per poter costruire e commercializzare il vcs l’Atari ebbe bisogno dell’appoggio economico della Time Warner, che ne acquisì una parte.

Nonostante le potenzialità della console all’inizio il pubblico fu scettico. Con la console veniva fornito combat (una versione di Tank) che poteva essere giocato solo in due. Gli altri giochi però non erano il massimo.

La spinta decisiva all’affermazione di questa macchina fu la conversione di Space invaders della Taito: il coin op aveva avuto un successo mondiale e ora con il 2600  ognuno poteva portarselo a casa! Nel 1980 furono venduti 125000 vcs e 500000 cartucce. Alla fine del 1980 Atari dichiarò che solo in america ne furono venduti 2 milioni.

Il successo del trinomio atari-vcs-space invaders fu suggellato anche da tornei nazionali, che ebbero anche copertura televisiva.

Molti altri giocho vennero prodotti per questa console e gli sviluppatori cominciano a reclamare credits per le loro opere. Infatti fino ad allora non c’era nessun riferimento ai programmatori ne all’interno dei giochi ne sulle confezioni. Nasce così da una fuga di programmatori dell’Atari l’Activision: David Crane è tra questi e di lì a poco partorirà nientepopodimeno che PITFALL (che vendette qualcosa come 4000000 di copie), gli altri sono Alan Miller, Bob Whitehead, Larry Kaplan e Jim Levy. L’Activision diventerà il primo sviluppatore di videogiochi per console di terze parti.

Una nota curiosa: nei giochi del vcs non appariva mai la scritta Game Over. I giochi finivano  e basta e la palette veniva cambiata ogni 5 secondi: questo per prevenire i problemi allo schermo che i PONG avevano già causato.

Nel 1983 la pacchia sembra finire per tutti i  produttori di console, mentre il mercato home-pc (costituito anche dagli apple e gli IBM compatibili) sta crescendo abbastanza bene. Tutte le compagnie registrano grosse perdite: le vendite sono in calo. L’Atari si suicida producendo giochi infami: Pac man per vcs fa davvero schifo ma vende 10000 copie, infanga però il buon nome di Atari che peggiora la situazione producendo il tie in di E.T.: un obrobrio di gioco programmato da Howard Scott Warshaw in un paio di settimane per il quale si narra che vennero prodotte addirittura più cartucce rispetto alla base istallata di vcs. Rimasero invendute 4000000 di copie e l’Atari le dovette ritirare dagli scaffali. Tanto per la cronaca, la licenza per produrre quel gioco era costata 21 milioni di dollari. Una notte del 1983, mentre il mondo dei Videogiochi sta crollando e l’Atari con esso, un convoglio di 14 camion attraversa il deserto del nevada diretta ad Almogordo, New Mexico. Li’ in un sito segretissimo vengono seppellite in sarcofagi di cemento le copie invendute di Et, alcune di Pacman e svariati prototipi dell’Atari. La società ha sempre sostenuto che quell’azione fu effettuata per ovviare a delle mancanze nell’inventario. A me la cosa è sempre suonata sinistra… certo che se fossi Indiana Jones quello è il primo posto nel quale mi avventurerei!!

Il vcs 2600 xcontinuo’ ad essere prodotto ancora per molto tempo, nonostante l’uscita del 5200, ma i giochi ebbero una infima qualità.

L’esemplare in foto, purtroppo senza scatola e joypad, mi è stato donato da Marco Palombo.

Caratteristiche tecniche:

CPU: 6507 , @ 1.19 MHz
RAM:128 Bytes, in VLSI
ROM: 6K max

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