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1989 – Nintendo Gameboy

p1000812Il team della Nintendo che aveva creato i popolarissimi Game&watch nel 1980 (i cosiddetti scacciapensieri qui da noi), capeggiato da Gunpei Yokoi sforna nel 1989 il Gameboy, prima console portatile della Nintendo, e la seconda in assoluto a presentare la caratteristica di avere i giochi, intercambiabili, su cartuccia dopo il Microvision. In Europa ariverà nel 1990. Tecnicamente parlando la console era molto simile al NES anche se lo schermo monocromatico a quattro livelli di grigio non permetteva di avere una grafica all’altezza della versione casalinga. Altre console portatili che furono in quegli anni lanciate sul mercato sfoggiavano già schermi a colori, ma nessuna di queste si avvicinò al successo globale del Gameboy, tant’è che anche io ad esempio venni a conoscenza della loro esistenza solo grazie al successo dell’8 bit Nintendo.
La scelta di avere questo tipo di schermo, innovativo rispetto ai Game&watch ma obsoleto rispetto all’Atari Lynx (uscito praticamente assieme al Gameboy), al PC Engine GT o al game gear, fu dettata da una precisa filosofia di Gunpei Yokoi: invece di rincorrere le ultime innovazioni tecnologiche che rischiavano di essere immature, era meglio utilizzarne di vecchie ma consolidate ed efficienti, I concorrenti del Gameboy infatti erano più ingombranti (quindi non proprio tascabili) e avevano un consumo assurdo di batterie. Il gameboy con 4 batterie alcaline permetteva di giocare per 35 ore filate, il game gear con 6 alcaline non arrivava a 6 ore. Questi fattori rendevano l’8bit di mamma Nintendo una vera console portatile, mentre chi, come me, aveva il game gear era costretto a giocarci a casa per non dover fare un mutuo da spendere in batterie alcaline.

La casa di Mario decide di lanciare il suo gioiellino con un gioco in bundle, e il gioco in questione è il Tetris, creato dal matematico russo Alxej Pajitnov (spero di averlo scritto bene  ) che già godeva di una discreta popolarità. L’accoppiata Tetris-Gameboy fu un successo clamoroso, riuscendo ad accattivarsi i favori di grandi e piccini. Nei suoi 11 anni di vita la console Nintendo, in tutte le sue incarnazioni, vendette ben 120 milioni di unità in tutto il mondo. I giochi prodotti per questa console sono innumerevoli e con abbondanza di 3rd party, ma tra gli altri si segnalano la serie di Super Mario land (il gioco con il quale ho conosciuto questa console), i giochi dei Pokemon, Zelda e Metroid..

Il Gameboy nella sua lunghissima vita ha vissuto vari restyling: nel 1996 fa una cura dimagrante e diventa Game Boy Pocket (più piccolo e leggero, e con uno schermo leggermente più performante), poi diventa Light (con retroilluminazione per poterci giocare al buio, ma fu lanciato solo in giappone) e infine color (con grafica a colori) nel 1998. La sua vita finirà con la creazione del Gameboy Advance a 32 bit nel 2000.

Tra le caratteristiche tecniche del piccolo di casa Nintendo si segnala la possibilità di multiplayer fino a quattro giocatori tramite cavo link, con però lo svantaggio di dover possedere quattro copie dello stesso gioco (problema superato con il gameboy advance), lo slot a cartucce con interbloccaggio per impedire di estrarre il gioco se la console è accesa e la possibilità di regolare il volume e il contrasto dello schermo. Tra le periferiche lanciate da Nintendo ricordiamo il battery pack, il cavo link, la game boy camera, il game boy printer, e il work boy (per trasformarlo in un PDA). Ma tutto sommato furono i grandi giochi che fecero questa console grande, nata già un passo indietro alla con concorrenza, fu capace di sopravvivere per 11 anni seppellendola assieme alla generazione successiva.

Scheda Tecnica:

CPU: Sharp LR35902 8 bit @ 4.19 MHz con generatore di suoni.
RAM: 8 kByte S-RAM interna
ROM: cartucce da 256 kbit, 512 kbit, 1 Mbit, 2 Mbit, 4 Mbit e 8 Mbit
Video RAM: 8 kByte interna
Audio: 4 canali stereo. Built in speaker (mono) e uscita cuffie stereo.
Video: display LCD da 160 x 144 pixel, 66 mm diagonale, 4 gradi di grigio
Comunicazione: cavo link per 4 Game Boy
Alimentazione: 4 batterie tipo AA (35 ore di autonomia)

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