Space Invaders (Taito – 1978)
Space Invaders è uno dei titoli che hanno fatto la storia dei videogiochi: creato nel 1978 da Toshihiro Nishikado ha fatto guadagnare complessivamente 500 milioni di dollari alle varie società che lo hanno distribuito. Tecnicamente semplicissimo, con grafica monocromatica, e con un gameplay basilare (si muove un ‘cannoncino’ da sinistra a destra sparando agli alieni che scendono verso lo schermo in formazione compatta, a velocità crescente) ha avuto un tale successo che in giappone furono costretti a coniare più monetine perchè finivano tutte nei coin-op sparsi per la nazione. In Italia arrivò nel 1979 con il nome di ‘Invasion’.
La primissima
versione era in formato cocktail (e cioè un tavolino con lo schermo in orizzontale) mentre il cabinato ‘upright’ utlizzava un sistema di specchi per proiettare la grafica in bianco e nero su uno sfondo colorato, inoltre venivano usate striscie semitrasparenti sullo schermo per colorare parti della grafica. Tutto questo perchè l’hardware su cui girava il gioco, benchè sviluppato appositamente, non era abbastanza potente per gestire la grafica e muovere velocemente gli sprites.
Il titolo Taito è stato il videgame più clonato della storia e uno dei più convertiti in assoluto, ne esistono versioni per praticamente tutti gli home computer e console, un ottimo elenco lo trovate qui. Gli alieni di space invaders, che
decorano anche questo Blog, furono ispirati all’autore da ‘La guerra dei mondi’ e da un gioco elettromeccanico della Taito ‘Space Monsters’ del 1972.
Giocare ora a space invaders non è esaltante come un tempo, ma occorre dare il dovuto rispetto a uno dei padri della generazione arcade, che dopo Pong si può dire che abbia dato inizio a tutto.
Voto: 7/10
Lascia un commento!