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1994 – Panasonic 3do Fz-1

eem_snp3do9523DO STORY Di Michele “Misar” Sardo (appare per gentile concessione di 3do mania)

Il 3DO Interactive Multiplayer nasce da un’idea di Trip Hadwkins, o meglio dal sogno di quest’ultimo di creare la piattaforma multimediale definitiva e dalle menti di R. J. Mical e David Needle che in tempi passati si erano già occupati della realizzazione dell’architettura di Amiga e Atari Lynx, dall’unione di queste menti viene creata la 3DO Company.
Trip Hawkins

Avvalendosi delle passate esperienze, Mical e Needle crearono una macchina basata su di un sistema multi-processore in grado di eseguire operazioni in multitasking, dove ogni singolo chip si occupa del compito per cui è stato pensato indipendentemente dagli altri ed eseguendo più operazioni contemporaneamente.
Il cuore dell’Interactive Multiplayer è costituito da un processore ARM60 RISC a 32 bit con clock di 12.5 Mhz, affiancato da un coprocessore matematico e da una cache di memoria di 256 K.
L’Arm60, nonostante vanti una buona capacità di elaborazione, svolge solo il 10% dei calcoli compiuti dalla macchina, poichè viene utilizzato esclusivamente per gestire il codice sorgente del programma e quindi passare le informazioni con i cambiamenti da effettuare ai vari processori. La gestione della grafica su schermo è affidata a una coppia di processori customizzati in grado di elaborare fino a 64 milioni di pixel al secondo con un massimo di 16.7 milioni di colori (32.000 come standard), affiancati nel lavoro da un sistema DMA (Direct Memory Access) a 24 canali in grado di shiftare fino a 50 Mb di memoria al secondo, permettendo ai processori di comunicare tra loro e di accedere alla memoria di sistema in maniera autonoma ed indipendente e facendo quindi in modo che i due chip lavorino contemporaneamente senza cali di prestazioni.
Inoltre, a differenza delle altre console presenti a quei tempi, i due chip custom del 3DO generano la grafica su schermo tramite la gestione dei pixel e non degli sprite, permettendo così vari effetti quali warping, trasparenze, dissolvenze, texture mapping, anti-aliasing e sorgenti di luci fisse o in movimento.
Un chip custom DSP (Digital Signal Processor), in grado di eseguire calcoli matematici ad alta velocità e di riprodurre il suono con una pulizia pari a quella di un CD, si occupa dell’elaborazione dei dati digitali (sonoro e compressione/decompressione dati) ed inoltre grazie ad una tecnica composta da un complesso sistema di algoritmi denominata 3D Audio Imaging è possibile ,con l’utilizzo delle cuffie, avere la sensazione che il suono non provenga solo da destra e sinistra, ma anche da davanti e dietro.
Da segnalare inoltre la presenza di un chip video che si occupa di codificare i segnali video e dell’interpolazione grafica la quale contribuisce a rendere le immagini più nitide e definite.
Tra le capacità della macchina figura anche la possibilità di leggere, oltre ai cd creati appositamente per essa, gli audio CD (incluso il supporto per i CD+G), i Photo CD e i Video CD tramite l’aggiunta di una scheda Full Motion Video MPEG1.
3DO Company, create le caratteristiche di cui sopra, non produsse mai la console, vendette invece i diritti a terze parti per costruire una macchina basata sulle specifiche tecniche da loro create, il primo 3DO ,chiamato FZ-1, uscì sul mercato nel 1994 prodotto dalla Panasonic e venne distribuito negli USA, Canada, Giappone, Inghilterra e Taiwan.
Altre case seguirono l’esempio della Panasonic e acquistarono i diritti di produzione:
- Sanyo fece uscire il TRY 3DO Interactive Multiplayer;
- Goldstar produsse un modello chiamato 3DO GPA 101M, che fece seguire da un modello economico il GDO 202P;
- Creative Labs produsse la 3DO Blaster: una scheda ISA per PC compattibili la quale permetteva di giocare ai titoli per la console 3DO su di un computer;
- AT&T e Samsung acquistarono i diritti per produrre una loro versione della console, ma i progetti vennero in seguito annullati;
la stessa Panasonic distribuì negli USA e in Giappone un’altro modello chiamato FZ-10 che si differenziava dal primo per il prezzo contenuto e la forma dello chassis.
Inoltre Atari, Electronic Arts e American Laser Games acquistarono anch’esse i diritti per produrre giochi arcade e coin-up basati su hardware 3DO.
Nonostante la collaborazione di queste grosse case dell’industria elettronica e di intrattenimento e il supporto di grossi nomi nel panorama delle software house (Elettronic Arts, Crystal Dynamics, Bandai, Infogrames, etc.) l’Interactive Multiplayer non riuscì mai a prendere piede ed intaccare lo strapotere e la fama di cui godevano i 16 bit a quel tempo (su tutti Super Nintendo e Megadrive), inoltre l’alto prezzo dei primi modelli non contribuì certo all’espansione della console.
A nulla poterono i ribassi di prezzo e l’uscita di 3DO in versione economica, poichè Sony e Sega incominciavano a lasciar trapelare informazioni riguardanti lo sviluppo di sistemi a 32 bit con caratteristiche tecniche tali da rendere il 3DO già obsoleto.
Furono infatti l’uscita di Sony Playstation e Sega Saturn a far crollare definitavente le speranze di gloria del pargolo di Trip Adwkins, da quì in poi fu un continuo andirivieni di conferme e smentite a riguardo di un fantomatico add-on chiamato Bulldog, poi diventato M2, che avrebbe dovuto accrescere notevolmente le capacità del 3DO e rimetterlo in gara con l’aggueritissima concorrenza.
L’add-on in questione non uscì mai, ma i progetti di quest’ultimo vennero acquistati dalla Matsushita con l’intenzione di farne una console a se stante chiamata per l’appunto M2, console che venne prodotta ma mai distribuita per motivi che rimangono tutt’ora ignoti.

Scheda Tecnica:

CPU: 32 bit ARM60 RISC
cpu clock: 12.5Mhz
Coprocessori: 2 NTG Video Processors, NTG Custom DSP, NTG COPROCESSORE MATEMATICO
ROM: 1 Megabyte
RAM: 2 megabytes DRAM, 1 Megabyte VRAM
Graphic Modes: 640 x 480, 320×240(24 bits) e 320×480(16bits)
Colori: 26.7 milioni di colori, 24 bit true color e 16 bit.
Sound: Qualita CD 16 bit stereo, 17 canali DMA a 16 bit

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